Quando potare il melograno? Ecco cosa dice il giardiniere

Sicuramente una tra le piante più resistenti e longeve che possiamo scegliere di curare, il melograno, o Punica granatum, è coltivato principalmente come albero da frutto e ornamentale. Si tratta di un alberello che necessita di poche cure, e dunque ottimo anche per chi non è proprio un campione in questo campo, ma è bene comunque garantirgli alcune attenzioni particolari.

Possiamo sistemarla e curarla sia in terra, direttamente nel nostro giardino, o anche in vaso, dove però, generalmente, le dimensioni tendono ad essere più ridotte. In ogni caso, dobbiamo sempre assicurarci di garantirgli sole e terreno di qualità, capace di filtare bene l’acqua in caso di pioggie o irrigazioni eccessive.

Inoltre, dobbiamo ricordare che in alcune particolari situazioni il melograno potrebbe essere più soggetto a prendere alcune malattie. Insomma, si tratta di una pianta ottima per i principianti e buona sia per quanto riguarda la rendita fruttifera che l’abbellimento del giardino, ma che in ogni caso avrà bisogno di alcune piccole attenzioni atte a garantirne la salute.

Irrigazione, esposizione e terreno

Come abbiamo preannunciato, il melograno abbisogna di tre elementi principali, così come quasi tutte le altre specie vegetali: buona terra, acqua e luce solare. Per quanto riguarda il terreno, dobbiamo far si che sia ricco di nutrienti e ben drenante e dunque è sempre il caso di lavorarlo bene e aggiungere del fertilizzante.

L’esposizione è il secondo elemento da tenere in considerazione, quando piantiamo il nostro melograno, ed è sempre il caso di selezionare un tratto di terreno in cui esso possa ricevere luce diretta per almeno 6 o 8 ore al giorno. Se in zone più ombrose, infatti, la produzione di frutti ne risentià e anche la crescita stessa dell’albero.

Anche l’irrigazione è importante e deve essere abbastanza regolare, specialmente nei primi anni di vita, in modo da facilitarne la crescita e farle sviluppare il più possibile le radici. La pianta non tollera gli eccessi d’acqua e dunque è necessario che il terreno sia capace di filtrarne il più possibile, in modo da evitare che le radici possano soffrire a causa del ristagno.

Concimazione e malattie

Se vogliamo garantire una buona crescita per il nostro melograno, specialmente nei primi anni dopo averlo piantato, è sempre il caso di regolarsi correttamente con la concimazione. Un fertilizzante adeguato dovrebbe ricomprendere diversi sali minerali essenziali per la crescita e la salute vegetale, come fosforo, azoto e potassio in proporzioni equilibrate.

Anche altri minerali come ferro o zinco sono importanti dunque è il caso di non dimenticarli. La concimazione, poi, deve essere eseguita in periodi specifici e non a caso. Primavera e autunno sono le stagioni da prediligere; in primavera la pianta si risveglia dal riposo invernale e riprende la sua attività vegetativa e dunque un nutrimento adeguato la aiuterà a crescere.

In autunno, invece, andando a usare del concime apposito potremo rinforzare la nostra pianta di melograno in previsione del freddo in arrivo. Ricordiamoci, poi, che per evitare la prevenzione di malattie, ma anche parassiti, è sempre il caso di effettuare delle operazioni di potatura atte a migliorare la circolazione dell’aria tra le fronde ed eliminare, tempestivamente, eventuali rami malati o attaccati.

Quando potare il melograno

Quando effettuare dunque la potatura del melograno? Chiaramente non è il caso di tagliare rami ogni volta che ne sentiamo il bisogno, ma è bene sapere che va effettuare, al pari della concimazione, in periodi ben definiti. Quello migliore è solitamente tra la fien dell’inverno e l’inizio della primavera, e dunque tra febbraio e marzo.

In questo periodo il clima è più clemente e i rischi di gelate dovrebbero ormai essere minimi se non del tutto assenti. In zone dal clima più mite, come ad esempio in diverse aree del meridione (Reggio Calabria, Sicilia, Puglia etc), possiamo intervenire anche un po’ primo, già a gennaio, mentre in zone più fredde, come il settentrione (Piemonte, Lombardia, Friuli etc) è preferibile attendere la fine di marzo.

Possiamo effettuare una potatura anche durante il periodo estivo, ma che sia leggera e non troppo esagerata, poichè servirà soltanto a rimuovere eventuali succhioni e rami secchi o danneggiati. Assolutamente da evitare, invece, una potatura in autunno poichè rischierebbe soltanto di indebolire la pianta appena prima dell’arrivo del freddo invernale.

Alcune tecniche per la potatura

Quando andremo a potare il nostro melograno è bene ricordare che esistono diverse buone pratiche che potremo mettere in pratica. Per quanto riguarda gli alberi più giovani, si esegue una potatura detta di formazione, che servirà appunto a eliminare alcuni rami e prediligerne altri in modo da dare la struttura che preferiamo alla nostra pianta e rafforzando i rami rimanenti.

Nelle piante adulte, invece, quando sono ormai capaci di produrre frutti, si effettua una potatura detta di produzione che, come suggerisce il nome, serve proprio a stimolare la fruttificazione. Si andranno a eliminare i rami vecchi e si favorirà, in tal modo, la crescita di rami nuovi e più produttivi.

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