Miglior periodo per piantare le patate: ecco cosa devi sapere

Le patate sono un alimento molto apprezzato e consumato! E a buon diritto, dato che sono buonissime e molto versatili. Infatti in cucina si possono cucinare in tantissimi modi. Puoi farle al forno, per esempio con il pollo o altra carne (ma anche con il pesce), puoi schiacciarle per ricavarne un purè, oppure puoi friggerle, e si sa, tutti adorano le patatine fritte, adulti e piccini.

Non c’è dubbio che le patate siano un alimento immancabile nella nostra dieta, e nonostante siano un po’ caloriche, non potremmo privarcene. Così le consumiamo anche più volte alla settimana. Dal fruttivendolo di fiducia possiamo trovare i sacchetti di patate pronti da acquistare ma che soddisfazione per chi ha un orto o un giardino, piantarle e vederle crescere e poi gustarle dopo la raccolta. Ma come fare?

Prima di seminare le patate bisogna fare uno “studio” della zona in cui si vive per capire quale varietà meglio si adatta al clima e alla temperatura del proprio ambiente. Il momento migliore per seminare dipende infatti da questo fattore e dalla varietà scelta poiché esistono patate precoci, semi precoci oppure tardive.

Quando seminare le patate: questo è il momento migliore

Patate precoci, semi precoci e tardive, cosa vuol dire? Questi termini vogliono intendere quanto tempo intercorre dalla semina delle patate alla raccolta dei tuberi: le patate precoci impiegheranno 80 giorni, le semi precoci dai 90 ai 100 giorni ed infine le patate tardive ci metteranno ovviamente di più, come suggerisce il nome, ovvero 110 giorni. Questo può far capire, a chi si accinge a coltivarle, che se la zona in cui si vive ha una stagione vegetativa breve, sarà meglio optare per le patate precoci.

Al contrario, se invece le condizioni ambientali e climatiche sono più favorevoli, si potranno scegliere le patate semi precoci o addirittura quelle tardive. Ciò non toglie che ci saranno altri elementi da considerare: ovvero meglio evitare la semina quando fa troppo caldo o c’è siccità. Infatti, la temperatura ideale del terreno deve oscillare fra i 7 e i 25 gradi, per avere un buon risultato.

Quindi, in linea di massima per stabilire una tempistica per la semina, possiamo riassumere dicendo che le stagioni della primavera e dell’autunno sono le migliori. Al Nord e al Centro Italia i mesi migliori vanno da marzo a maggio (in zone più calde, si può anticipare a febbraio) mentre al Sud, oltre alla primavera, periodi buoni per la semina sono anche i mesi di settembre e ottobre.

Hai un orto? Semina così le patate

La semina della patata non avviene dal seme ma dal tubero, quindi parlare di “semina” è in realtà improprio. Si parla piuttosto di “moltiplicazione” che rende bene il concetto di ciò che avverrà effettivamente alle patate. Infatti il seme della patata si sviluppa solo dopo che la pianta di patata ha fruttificato: i fiori, infatti, sviluppano il frutto ovvero una bacca tondeggiante di colore verde che contiene i semi.

E bisogna chiarire che non è sbagliato seminare il seme, solo che partire dal tubero è molto più conveniente perché le piante cresceranno più velocemente. Molto dipende dalla qualità di tuberi che si andranno a seminare: ovviamente se si semina una data varietà di tubero, è chiaro che per moltiplicazione si otterrà proprio quella. Un trucco per far sviluppare più velocemente le patate consiste nello scegliere dei tuberi già germogliati fuori terra, dopo averli lasciati alla luce per qualche settimana.

Ovviamente il terreno va preparato prima di questa operazione a partire già da un mese prima dalla semina vangandolo in profondità per renderlo più morbido e per migliorare la sua capacità di drenaggio dell’acqua. Una buona idea è quella di arricchire il terreno con concimi naturali come per esempio il letame. Il giorno della semina, poi, tracciare dei solchi nel terreno ad una profondità di 10 cm, effettuando delle file distanziate fra loro fra i 40 e gli 80 cm. Posizionare le patate nei loro “spazi” e ricoprirle di terreno facendo attenzione a non rovinare i germogli.

La semina in vaso è possibile se fai così

Ovviamente chi non dispone di un orto potrà comunque realizzare il suo sogno di seminare le patate e averle all’occorrenza, senza doverle acquistare. Infatti si può effettuare la coltura delle patate anche in vaso o in contenitori sufficientemente grandi, da posizionare poi in balcone o nel terrazzo. Infatti le patate hanno bisogno di stare all’aria aperta per prendere la luce (ovviamente non quella diretta del sole).

Idealmente i recipienti devono essere profondi almeno 30 cm, e possono essere sia di forma rotonda sia di forma quadrata o rettangolare. Andranno bene anche dei bidoni capienti, sacchi di iuta, borse per la spesa, però resistenti. Insomma, è possibile coltivare le patate davvero ovunque, l’importante è poi prendersene cura e, in questa fase delicata, non rovinare i germogli.

Come visto, la semina (o meglio, la coltivazione) delle patate, non è così complessa come si immagina. Infatti, partendo dai tuberi, meglio se germogliati, è tutto davvero facilissimo, sia che si tratti di coltivazione nell’orto sia che si tratti di coltivazione in vaso. Anche il “post” non è complesso perché le patate non hanno bisogno di molte cure.

Cosa fare dopo aver seminato le patate

Dunque, anche chi non ha il pollice verde potrà coltivare le patate “in casa” in modo semplicissimo. Le uniche cose da ricordare sono che le irrigazioni dovranno avvenire anche solo una volta alla settimana. Occorrerà poi eliminare le erbacce che potrebbero infestare la nostra pianta, ed eseguire la pacciamatura del terreno attorno le patate appena seminate, disponendo uno strato di paglia sulla superficie del suolo.

La pacciamatura servirà proprio ad evitare la crescita di piante indesiderate e a tenere sempre il suolo ben umido, limitando le irrigazioni. Non appena il periodo di vegetazione finirà, sarà possibile raccogliere i “frutti” ovvero delle buonissime patate della varietà scelta, pronte per essere cucinate come più si vorrà. Come consiglio, le migliori varietà di patate novelle da coltivare sono la Riviera, a pasta gialla oppure la Norland, a pasta rossa.

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