Evita assolutamente questa marca di olio: è tra le più scadenti in commercio!

L’olio in cucina rappresenta un elemento estremamente importante, praticamente decisivo per ottenere delle pietanze attraverso la cottura perfettamente cucinate, oltre a fornire una serie di elementi molto importanti per il nostro organismo. In particolare quando si fa riferimento all’olio d’oliva ed a quello extra vergine d’oliva è importante evitare marche di qualità discutibile.

Diverse associazioni di consumatori e vari elementi sono stati in grado effettivamente di costituire un esempio effettivo di consigli che anche il comune cittadino intento a fare la spesa può seguire per evitare di sprecare soldi con oli di qualità non ottimale, a costi magari anche abbastanza alti, al posto di quelli “giusti”.

Alcuni brand ma soprattutto alcune caratteristiche sono infatti estremamente intuibili con alcuni consigli decisamente da ricordare, consigli che siamo pronti a condividere con il parere di vari esperti di olio alimentare, in alcuni casi sono i produttori stessi che sviluppano dei consigli così da responsabilizzare il cliente nella scelta di olio.

L’olio in cucina

Perchè gli oli sono così importanti in cucina? Fin da epoche antichissime, soprattutto quelli di provenienza vegetale sono considerati fondamentali per ogni forma di cottura, ed esistono varie tipologie, tutti però di natura lipidica, ossia contestualizzati in un risultato che è a base “grassa” seppur diversa da tipologia a tipologia.

Ad esempio alcuni sono concepiti e prodotti tramite la spremitura come dei frutti, è il caso dell’olio d’oliva ma anche l’olio di palma, mentre in altri casi la provenienza è dai semi, come quello di girasole o di arachide. Il senso dell’olio alimentare è legato alla cottura, ad esempio la marinatura, o la frittura, ma quelli più pregiati sono utilizzati anche a crudo.

L’olio d’oliva e sicuramente la variante più costosa in media ovvero quello extra vergine d’oliva è sicuramente il tipo che presenta delle proprietà importanti in ambito nutrizionale, essendo costituito prevalentemente da grassi “buoni” , utili per stabilire e ristabilire un equilibrio dell’organismo, specialmente se utilizzato a crudo quindi senza alcuna forma di cottura.

Olio di cattiva qualità

In senso generale un olio deve presentarsi dalle caratteristiche che sono ben evidenti dalla consistenza, mai troppo liquida ma neanche troppo compatta. Quello di semi in senso generale deve presentare un colorito molto distinto ed omogeneo, senza alcuna forma di influenza cromatica o peggio ancora, la presenza di tracce fisiche al suo interno.

Se l’olio di semi inteso come tutte le varianti di quelli oleosi può essere tranquillamente venduto in bottiglie di vari materiali inclusa anche la plastica, quello di oliva necessita del vetro essendo più delicato, e quest’ultimo deve presentare una trasparenza mai totale in quanto questo porta il prodotto a perdere qualità e proprietà organolettiche.

Quindi diffidare da oli che già dall’aspetto e dalle etichette sono stranamente poco chiari e poco convincenti. Naturalmente il rischio cattiva qualità diventa molto più consistente, specie negli ultimi anni quando si fa riferimento specifico alle varianti provenienti dalle olive, essendo un prodotto più raffinato, costoso e quindi più dedito a truffe ver e proprie.

Cose da controllare

Olio di oliva “normale” o extra vergine sono infatti prodotti che già da anni presentano naturalmente un costo più elevato ma sono fondamentalmente irrinunciabili in cucina, il prezzo per vari motivi è aumentato di molto, portandosi anche facilmente ben oltre la dozzina di euro al litro, facendo riferimento a prezzi da supermercato.

Diffidare da etichette che sono poco chiare e quindi approssimative, molto meglio se sono invece garantite le tracciature di elementi come il luogo della raccolta ma anche dove il prodotto viene raffinato ed imbottigliato e magari se è presente anche il metodo specifico. Estremamente importante valutare la scadenza che non dovrebbe essere troppo “vicina” da quella della produzione (entrambi i dati sono obbligatori).

L’olio di oliva e varianti infatti mantiene tutte le sue proprietà entro i 18 mesi dalla produzione, nel caso delle bottiglie di vetro, però può degradarsi facilmente e perdere sapore oltre che non risultare assolutamente adatto per la presenza in cucina. Il contesto è un luogo ben lontano dalle fonti di calore e non troppo umido.

Controlli

Il miglior metodo oltre quello “estetico” risulta essere quello del sapore, infatti un olio deve avere un aroma mai invasivo ma delicato e leggermente fruttato, non deve presentare tracce di umido o di “vecchio”. Inoltre un colore troppo chiaro e troppo trasparente, limpido potrebbe essere un indizio di elementi aggiunti a quello che non è un olio autentico.

Infine il prezzo: un buon olio di oliva non può realmente costare meno di almeno 5 euro al litro, uno extra vergine abbastanza buono come qualità non si trova sotto i 12 euro al litro o al massimo entro la decina di euro. Questo è dovuto alla presenza stessa delle olive e di tutto il contesto produttivo.

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