Come cucinare il riso per abbassare l’indice glicemico

Se pensi alla dieta mediterranea, è normale che la prima cosa che ti viene in mente è la pasta, considerato l’elemento base di quanti si accostano a questo tipo di alimentazione nello specifico. Ma per alcune persone mangiare troppa pasta non è per niente indicato per quanti soffrono con la glicemia alta. L’indicazione che ci permette di capire se un alimento non va bene per i valori troppo elevati di glicemia si chiama indice glicemico, e secondo questo elemento, la pasta ha un indice glicemico altissimo.

Per questo motivo, molto spesso si predilige un’alternativa alla pasta che è relativa al consumo del riso, che per lo più contiene un indice glicemico piuttosto basso, tra i 50 e i 58 IG, ovvero in base alla velocità con cui gli zuccheri contenuti nell’amido del riso arrivano all’interno del nostro organismo e vengono assorbiti in modo graduale senza creare picchi glicemici così.

E’ chiaro che non sempre possiamo controllare questo indice glicemico, ma una volta che conosciamo gli elementi base possiamo sicuramente scongiurare il peggio, evitando di consumare sempre lo stesso alimento che sappiamo essere con un valore dell’indice glicemico troppo elevato. Ecco allora come cucinare il riso perché sia ancora più facilmente assimilabile da chi soffre con la glicemia troppo alta.

Cos’è l’indice glicemico?

Per i meno esperti del settore, o comunque per tutti quei fortunati che non hanno mai avuto problemi con la glicemia alta, ci soffermiamo per poche righe a spiegare che cosa sia l’indice glicemico. Si tratta, quindi, di un valore che esprime la velocità con cui un alimento che contiene carboidrati li rilascia nel sangue, determinando l’aumento dei livelli di glucosio in modo più o meno repentino, per favorire, o sfavorire ovviamente, anche lo smaltimento.

Ci sono infatti alcuni alimenti tra quelli che comunemente mangiamo, tra cui si distingue in particolar modo la pasta, che hanno un IG, così si sintetizza l’indice glicemico, è particolarmente alto: si attesta intorno ai 90, che significa che partendo da un valore posto al massimo a 100, la pasta ha un IG altissimo. Ovviamente questo non va perché significa peggiorare la propria situazione.

Ma il problema non è tanto dovuto al fatto che mangi un alimento con un indice glicemico alto, ma al fatto che purtroppo questo alimento si sommerà ad altri alimenti che ne contengono altrettanto, andando a determinare un carico glicemico totale troppo preponderante e difficile poi da gestire nel sangue e dall’intero organismo. Quindi, va evitato questo accumulo nel corso della giornata.

Quali sono le conseguenze della glicemia alta?

Se si tratta di un problema che si palesa ora, è evidente che vuol dire che la situazione potrebbe essere determinata da una cattiva alimentazione; quindi, cercando di risistemare il nostro modo di rapportarci al cibo, dovremmo risolvere in breve tempo e senza grosse conseguenze. Ma se il problema persiste senza soluzione, la prima conseguenza è che potrebbe insorgere il diabete di tipo 2.

Ma non è tutto qui: infatti, ci sono problemi legati all‘obesità, alla sindrome metabolica e ad altre problematiche molto importanti che finirebbero per mettere a rischio l’equilibrio di tutto il nostro organismo, mettendo a repentaglio la sicurezza e la salute generale. Se ci pensi, del resto, possiamo pensare di mangiare meglio e di integrare alcuni cibi che non solo non contengono glucosio in eccesso, ma soprattutto che ci possono aiutare a smaltire il glucosio che si trova già in circolo nel sangue.

Potrebbe essere utile calcolare a questo punto l’indice glicemico di tutti gli alimenti che sei solito mangiare, costruendo così una tabella a cui attingere per stabilire una dieta equilibrata e sana, mettendo insieme tutti gli alimenti che possono solo aiutarti a stare meglio. Se consideri tutti questi dettagli, puoi solo trarne beneficio e stare meglio.

Il riso: ecco come cucinarlo

Intanto, considera che prima di cucinarlo è bene lavare a dovere il riso in modo tale che questo sia perfettamente privo di amido in eccesso. Una buona varietà è il basmati che contiene già poco amido, figuriamoci una volta lavato. Inoltre, puoi sottoporlo a diversi lavaggi, oltre al fatto che puoi anche trovare il modo di metterlo ammollo e poi scolarlo filtrando l’amido rimasto in eccesso.

A questo punto buttalo in acqua bollente e salata e fallo cucinare finché non raggiunge la consistenza al dente. In questo caso, finirà di gettare via gli ultimi residui di amido, che sono praticamente indispensabili da eliminare perché significa diminuire l’indice glicemico in modo considerevole e facendo in modo anche in modo che sia più digeribile.

Un trucco per avere un riso completamente privo di elementi che alzino il contenuto di glucosio è la refrigerazione: raffreddarlo infatti ti permette di poter avere un riso che sia quanto più possibile buono e facilmente digeribile, oltre che anche possibile da mangiare per quanti hanno problemi con la glicemia altalenante.

Attenzione al condimento!

Dopo tanto lavoro, è importante che non si sbagli proprio con il condimento. Questo perché purtroppo capita di frequente che, dopo aver attenzionato il riso nella fase di pulitura e di cottura, venga poi associato a un condimento non propriamente adeguato. Quindi, l’equilibrio va perseguito in tutto e per tutto e facendo in modo che sia la cura e la distribuzione del contenuto di glucosio attento e selezionato.

Evita inoltre di esagerare con le porzioni. Non c’è nulla di peggio che mangiare troppi carboidrati e poi sentirsi pieni e gonfi, con un carico di glucosio troppo elevato da essere smaltito rapidamente dal nostro organismo. Questo è un altro dettaglio che devi avere a cuore, anche perché potrebbe essere alla lunga sintomo anche della possibilità di incorrere in problemi legati al peso.

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